Figlie del mare

"Figlie del mare" di Mary Lynn Bracht è un romanzo che affronta temi di resistenza, sacrificio e legami familiari, inserito in un contesto storico molto significativo. Ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale e in una Corea in tumulto, la storia si concentra sulle vite di due sorelle, Hana ed Emi, esplorando l'eredità culturale delle "haenyeo", le donne subacquee di Jeju, e la brutalità della guerra.
Hana rappresenta la forza e il coraggio, dedicandosi alla tradizione di immergersi per raccogliere prodotti del mare, un'attività che riflette un legame profondo con la sua identità culturale. La cattura e la deportazione di Hana evidenziano le atrocità della guerra e l'influenza devastante del dominio giapponese, mentre la sua lotta per la libertà diventa simbolo di resilienza.
Dall'altra parte, Emi, che vive nel 2011, porta il peso della memoria e del dolore per la perdita della sorella. Il suo personaggio incarna il tema del trauma intergenerazionale e la ricerca di pace in un contesto di vita quotidiana apparentemente serena.
Il romanzo di Bracht non solo tratta la storia personale delle due donne, ma illumina anche un capitolo buio della storia coreana, cioè la schiavitù sessuale durante la guerra, un tema spesso trascurato o dimenticato. La narrazione alterna i punti di vista di Hana ed Emi, creando un legame emotivo tra passato e presente, e rendendo omaggio alle storie non raccontate di tante donne che hanno sofferto.
Con uno stile evocativo, Bracht riesce a trasmettere il dolore, la speranza e la forza delle sue protagoniste, invitando i lettori a riflettere su questioni di identità, cultura, e la resilienza umana di fronte alle avversità.